Bambini e libri: qualche riflessione

PREMESSA

Parlare di un bambino della prima infanzia e contemporaneamente di libri può suscitare ed ha suscitato talvolta perplessità. Ci sono invece molte ragioni per ritenere questo binomio importantissimo per la crescita emotiva , affettiva e cognitiva del bambino.

L incontro del bambino con il libro assume forme diverse, possono infatti essere riconosciute almeno tre tipologie di letture che si fanno con i piccoli, anche se esse poi si intrecciano continuamente: gauardare le figure,raccontare e leggere.

Ciascuna di esse, in modo diverso, avvia ed incoraggia l’interesse per il libro e assicura ai bambini stimolazioni e capacità utili seppure differenti per la lettura.

Facciamo una riflessione per ciascuna di esse:

Guardare le figure: è apparentemente l’ attività più facile,invece occorre ricordare quante cose si imparano guardandole figure, soprattutto se un libro che racconta una storia  Intanto si impara che si leggono le pagine di sinistra  e poi quelle di destra, prima in alto e poi in basso secondo le nostre convenzioni; in secondo luogo non dimentichiamo che in questa circostanza il bambino è particolarmente ed eccezionalmente attivo: elabora infatti personalmente i segni iconici sorretto dalla sua abitudine alla percezione. Infine anche il riconoscimento di significati semplici implica un lavoro di collegamento dei segni e delle diverse raffigurazioni. Anche la figura è un testo, ha certe caratteristiche del testo,c’è consequenzialità da una pagina all’ altra( Spotty in una pagina cerca un oggetto e nella successiva lo trova…)In altre parole anche la lettura delle figure comporta esperienza di testo:cioè lavoro di collegamento dei segni.

Raccontare : esiste l’ attività del raccontare ai bambini delle storie ed è evidente quanto i bambini siano affascinati dai racconti. E’ un interesse precocissimo che hai suoi antenati nei piccoli giochi e nelle filastrocche che vengono recitate insieme a qualche contemporanea attività di sollecitazione del bambino.Con il racconto rispondiamo alla precoce disposizione di seguire ed apprezzare storie,possiamo ampliare gli orizzonti della sua capacità di immaginare e seguire storie .L’ascolto delle narrative orali aiuta il bambino a costruirsi delle immagini mentali in corrispondenza di particolari esperienze e parole, se il contenuto della storia e il linguaggio sono adeguati.

Leggere: i vantaggi che la lettura garantisce sono riconducibili alla possibilità per il bambino di ascoltare la figura scritta, che è strutturalmente diversa da quella parlata.

In tutte queste attività la comunicazione dell’ adulto  è fondamentale, è importante ricordare i due aspetti fondamentali:

*L’ adulto che usa il libro con lo scopo di divertire e intrattenere  piacevolmente il bambino e nelle condizioni migliori per mediare le molte possibili difficoltà di comprensione e interazione con il testo del bambino stesso.

* In secondo luogo occorre ricordare che per rendere significativa l’ esperienza di lettura l’ adulto deve aiutare il collegamento tra l’ esperienza personale  del bambino e il testo. Gettare un ponte, o meglio fare continue integrazioni, tra quanto si legge e quanto già si sa e si conosce è del resto una forma conclamata della lettura di un lettore competente.

Queste ultime considerazioni ci fanno ritenere, in definitiva, che leggere ai bambini piccoli non sia affatto fare “una cosa da piccoli”.

 

LEGGERE AL NIDO E LEGGERE A CASA

E’vero che sempre di lettura si parla,ma tra leggere a casa con mamma e papà e leggere al nido in compagnia di amici ed educatrice corre una nemmeno troppa sottile  differenza.

Si pensi al modo in cui a casa genitori e figli si dedicano insieme al momento della lettura: solitamente si crea un ambiente di intimità, la lettura è a due e avviene sul letto, sul divano in braccio al genitore. In quel momento mamma e papà si adeguano ai ritmi e alle esigenze del bambino. Infatti scegliere un libro, appartarsi in un posto o in un momento tranquillo significa dedicarsi al bambino, fare qualcosa espressamente rivolto a lui.

Per il bambino è un momento di coccole, di condivisione di significati, di espressione di simboli personali .

E’ un attimo ricco di emozioni e permeato da affetto  reciproco.

Al nido la lettura diventa comune: accade che il bambino  cerchi l’ attenzione dell’ educatore  per la lettura del suo libro preferito, ma nel momento in cui l ‘ educatore incomincia la lettura si aggrega qualche compagno attirato dalla voce.

Solitamente è la figura di riferimento a scegliere la lettura da proporre e a creare l ‘ ambiente adatto a promuovere l’ attenzione dei bambini ma l’ immagine è quella dell’ educatore che legge mentre tutti sono seduti davanti a lui, intenti nell’ ascolto. L’ atto di leggere al gruppo è sia una condivisione di significati sia un sostegno all’ attenzione reciproca da parte degli altri compagni ,si pensi alla capacità di imitazione che i bambini possiedono, così osservando alcuni amici più attenti all’ ascolto, con più facilità tutti si troveranno nella stessa condizione mentale.

Inoltre la partecipazione e l’ interazione tra bambini e tra educatore e bambini , riesce a creare quei momenti davvero significativi in cui piccoli si aprono ai significati, alle  immagini che   suscitano alla mente ricordi di momenti vissuti insieme o con la famiglia.

Non per ultimo, al nido si inventano anche i ruoli: il bambino stesso diventa narratore per i suoi compagni. Intorno ai 30 mesi infatti si acquisiscono quelle abilità linguistiche che permettono ai bambini di potersi esprimere correttamente e con un filo conduttore ; non è raro cogliere piccoli gruppi o coppie di bambini, appartati mentre si dedicano insieme al piacere della lettura.

 

LA SCELTA DEL LIBRO

Ecco una piccola guida che potrà aiutarvi a scegliere il libro adatto al vostro bambino in base all’ età.

Primo livello: 0/ 9 mesi 

Alcuni mesi dopo la nascita l’ adulto si accorge che il bambino presta attenzione alle sue parole ,ma non sa bene cosa dirgli : VERBALIZZA LE AZIONI CHE FA PER LUI, GLI FA DEI COMPLIMENTI ….

L’ adulto si rende conto che il bambino è in grado di attribuire un senso a poche parole che gli pronuncia . La parola come mezzo di comunicazione risulta limitata nel rapporto con il bambino che però è interessato al tono delle parole e al suono perché è un fatto fisico che si percepisce in modo diretto e non ha bisogno di essere de codificato. E’ il momento di “ leggere” rime , filastrocche che vengono incontro a questa capacità linguistica.

Secondo livello9/12 mesi

Libri per giocare: libri di legno, di stoffa, cartonati, di spugna, di plastica, gomma morbida , con un immagine per volta , semplice e bella.

Terzo livello: 13/ 14 mesi di

Libri di immagine. Si riscontra, poco dopo l’ anno, un evidente collegamento tra figure e oggetto concreto.

Il bambino è inoltre capace di indicare sulla figura un oggetto familiare nominato dall’ adulto.

Quarto livello:14/15 MESI

Serie di immagini di oggetti con un nesso tra loro: tutte le cose per mangiare , tutte le cose per andare a letto, tutte le cose per giocare , parenti e amici .Una buona idea potrebbe essere quella di costruire un libro personale con fotografie di oggetti che il bambino possiede(ciuccio,bicchiere, biberon ecc …) o di membri della famiglia o di animali a lui familiari.

Quinto livello: 16/ 18 mesi

Riconoscimento di oggetto e della sua funzione

Libri che presentano successive trasformazioni di un oggetto.

Libri che presentano un oggetto dapprima isolato e poi in un contesto in cui risalta la funzione(ad es: automobile e immagine di città con traffico; interruttore e bambino che accende la luce, ecc).

Sesto storia:dai 18 mesi

Protostorie:sono libri tra i più amati dai bambini. Sono caratterizzati da uno stesso elemento o personaggio presentato ripetutamente in una successione di situazioni analoghe ma raffigurate da elementi variati. Esiste un inizio e una fine.

Esempi:

-I libri del cagnolino  Spotty viene perduto dalla mamma, cercato in una serie di luoghi, ritrovato.

-I libridi Giulio coniglio, la nuvola Olga e della Pimpa ecc..

-il bruco mela affamato: il baco molto piccolo, in molte vignette mangia una serie di cose alla fine diviene una farfalla.

Non si può parlare di una vera storia;ma, dal semplice nesso tra oggetti o dalle loro trasformazioni, si è passati a una rudimentale successione di eventi.

Settimo livello : 20/22 mesi

Storie brevi : sequenze di alcune situazioni in cui avvengano fatti o vengono compiute azioni semplici e facilmente riconoscibili.

Ottavo livello :30/36 mesi

Storie complesse: si tratta di testi con molte sequenze , molti personaggi, avvenimenti fantastici e complessi. Possiamo distinguere tra testi più fantastici –intellettuali sullo stile del binomio fantastico Rodariano e testi più vicini alle fiabe fino ala vera e proprio fiaba. (i tre porcellini,Cappuccetto Rosso, fiabe inventate ecc).

 

“IL LIBRO E’ UN GIOCO CHE SI IMPARA CON I GRANDI”

 

Papà, mamma:

mi leggete un libro?

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